“Non c’è niente di elettronico
Se metto la mano sul cuore lo sento battere
Muoio nascendo: questa è l’inversione di marcia.”
Mi cito per ripetermi, anche nei ringraziamenti. Grazie a tutti di cuore per aver preso parte con pensieri e/o azioni al mio “Rinascimento Ipersensibile”. Grazie per gli abbracci, per le parole e per le condivisioni di rose ed energie.
Un ringraziamento speciale va a Palazzo Strozzi e a tutta la magnifica squadra che lì lavora e che anima quel luogo tanto storico quanto contemporaneo e vivissimo. Grazie a Valentina Guidi Ottobri per aver creduto in me e avermi lasciato libera. Grazie al supporto dei miei cari. Grazie all’acqua di Bill Viola e alla sua fonte che mi ha dato energia.
E infine grazie alla mia testarda purezza, giglio, fardello e figlia, frutto tanto desiderato di questa ipersensibilità…
Da oggi parte un intenso lavoro di catalogazione e sintesi volto alla realizzazione di un’opera finale che seguirà un procedere diverso dalla rapidità della rete. Chiedo pertanto di avere pazienza.
Ho voluto però spiegare in breve cosa significa per me il concetto di ipersensibilità nella piccola edizione realizzata ad hoc per l’evento e credo sia giusto condividerlo.
«L’ipersensibilità è uno stato dell’arte.
Le immagini solitamente associano una dimensione “mentale” intangibile allo spazio concreto in cui si trova il soggetto. Se consideriamo però inscindibile l’esperienza fisico-interiore nel momento stesso della fruizione, è evidente che andare al di là dell’immagine diventa allora possibile. Questa dimensione di sviluppo di uno stato di afasia o di Sindrome di Stendhal produce una ri-creazione attiva, che coinvolge la mente e la persona nell’interezza delle sue emozioni: questa è l’ipersensibilità. Desidero legare l’ipersensibilità, ovvero un eccesso positivo nella risposta alle energie e alle forze emozionali, all’arte come reazione immunitaria immediata all’opera che solo il corpo umano può avere. L’obiettivo di questa mia performance non è più solo lo studio del pubblico, ma costituisce un passo ulteriore nella mia ricerca: la dimostrazione che ciascun essere umano presenta in sé un carattere ipersensibile, anche se latente o di difficile manifestazione. Il 20% della popolazione è, per ricerca scientifica, ipersensibile; io confesso di esserlo e solitamente l’artista è per definizione il “più ipersensibile”. Lo stato delle PAS (Persone Altamente Sensibili) è la “vulnerabilità” costante che può avere un risvolto positivo: gli individui sono più reattivi e pronti a rispondere in qualunque modo (dall’osservazione attenta fino a uno specifico comportamento) all’ambiente e non solo.
L’incremento dell’attenzione visiva e del coinvolgimento cognitivo sono stimoli essenziali che ovviamente esplodono in una mostra come “Rinascimento Elettronico”, in cui l’occhio dello spettatore è sollecitato a diverse possibilità di lettura e di soggettiva fruizione. Stimolare il pubblico a vivere ciò che Bill Viola racconta in un fluire ininterrotto, a ricostruire nel reale i gesti, gli sguardi e a verificare inuovi sensi, che nell’acqua hanno un’origine primaria, rappresenta la mia sfida».
RINASCIMENTO IPERSENSIBILE
Dedica fluida all’opera di Bill Viola
20 luglio 2017
Performance ideata e realizzata da Reverie,
A cura di Valentina Guidi Ottobri
in occasione della mostra su Bill Viola “Rinascimento Elettronico”,
Firenze, Palazzo Strozzi (10 marzo – 23 luglio 2017)
Un ringraziamento particolare a
Arturo Galansino, Direttore Generale
Riccardo Lami, Coordinamento comunicazione e relazioni esterne Alessandra Lotti Margotti, Eventi e gestione spazi
Al Maestro Bill Viola e a Kira Perov profonda gratitudine
English text: Leah Anita Cavazzini
Foto condivise L. Mugri
Video di documentazione: Chiara d’Ambros
Supporto tecnico: ArtFloor
link:
www.exibart.com/notizia/reverie
www.artribune.com/evento/reverie
www.askanews.it/cultura/gesto-di-reverie/
www.artemagazine.it/appuntamenti/reverie-dedicata-a-bill-viola
www.ansa.it/reverie