Reverie
IL CORPO DEI SOGNI
Milano – Basilica di San Celso
Dall’8 al 31 maggio 2022 la Basilica di San Celso a Milano accoglie “Il corpo dei sogni”, la personale di Reverie, a cura di Paola Ugolini.
Inaugurazione: 7 maggio ‘22 – ore 18.00
L’ambito di ricerca dell’artista è da diversi anni quello del sogno come luogo collettivo di percezione, nel quale comuni paure e ossessioni si mostrano senza veli e dove il corpo è libero di esprimersi. Ma cosa resta poi di questi sogni, materia ineffabile e sottile?
La domanda, tanto attuale nel mondo dell’arte e persistente nel lavoro dell’artista, troverà risposta in questa personale, che rappresenta la fase conclusiva della sua intensa produzione dedicata a questo ciclo sull’onirico.
La parola “corpo” usata nel titolo è la chiave di lettura dei lavori esposti a San Celso che sono sia la sintesi oggettuale dalle sue performance, sia la rappresentazione materiale di immagini che nascono in una dimensione immateriale. Per Reverie la dimensione del sogno, specchio fedele del nostro subconscio, è più concreta della realtà fenomenica poiché nel sogno non possiamo mentire.
Reverie con le sue opere rende concreti e tangibili gli strati più profondi della nostra coscienza per cogliere e restituire la fragilità dell’essere umano sia nei rapporti con i suoi simili sia con l’ambiente.
Le opere che punteggiano lo spazio medievale dell’interno della chiesa di San Celso sono clessidre impossibili, ali d’angelo, colonne vertebrali dai colori pop, specchi e ricamo. I materiali utilizzati – ferro, cera, tessuto, ceramica e vetro – riflettono sia il doppio aspetto di forza e fragilità che caratterizza la dimensione onirica sia la tensione creativa necessaria per trasformare in permanente ciò che per sua natura è impermanente. Nella visione dell’artista, la morte è esorcizzazione sociale che diventa desiderio di vita e non solo cristallizzazione oggettuale della transitorietà dell’esistenza.
I suoi lavori, esposti a San Celso, sono poetici contrappunti concettuali per raccontare la fragilità dei nostri corpi sospesi tra tragicità e bellezza dell’esistere.
In questa mostra la sua ricerca si sviluppa anche sull’evocazione del volo, tra aspirazione di libertà e limite invalicabile del corpo, attraverso i frammenti di una “Icaro contemporanea”: una figura femminile queer e post umana con due protesi trans-radiali al posto delle braccia che sceglie il coraggio della vita superando difficoltà e sofferenze.
A questa Icaro dall’animo punk sono dedicate tre opere: una scultura in cera rossa di due grandi ali d’angelo con inserti in metallo (chiodi forgiati a mano, simbolo del peso della violenza) realizzate partendo dal calco al vivo della schiena dell’artista, installata sull’altare centrale; un’ala singola, di cera gialla, adagiata all’interno di una struttura geometrica aperta completamente e ricoperta di specchi; e il ready made di un paracadute con l’inserto di raso ricamato con la frase iniziale della “biografia” scritta dall’artista in dedica alla sua Icaro.
L’altare è circondato da una serie di tredici “Clessidre Senza Tempo”, realizzate appositamente per la mostra, che contengono simboli legati al tema del memento mori; completano l’esposizione cinque “Oggetti da sogno”, ovvero elementi estrapolati dai sogni personali dell’artista (in questo caso incubi di malattia) e materializzati in ceramica, che Reverie ha trasformato in anatomie simboliche.
Le opere di Reverie sono un’esortazione costante a non censurarsi mai per potersi ritrovare di fronte alla propria inconfessata o inconfessabile autenticità.
La mostra è stata realizzata con la collaborazione di Galleria Alessandro Albanese e LAQ-lartquotidien; con il Patrocinio del Comune di Milano Municipio 1.